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domenica 10 gennaio 2016
CANI E GIARDINI
È una credenza diffusa che se si dispone di un giardino si possa tranquillamente adottare un cane, quasi fosse il binomio perfetto della vita perfetta. Non esiste idea più sbagliata. Se si vuole accogliere un cane all'interno della propria famiglia il presupposto essenziale è il tempo che si ha a disposizione. Certo che se la casa dispone anche di un bel giardino, dove la bestiola possa dilettarsi in giochi di movimento e rilassarsi al sole è cosa senz'altro apprezzabile. Ricordiamo sempre, però, che il cane è un animale sociale, che stringe un legame fortissimo con il gruppo di appartenenza, ovvero la sua famiglia. Pensare di tenerlo soltanto in giardino, senza dargli la possibilità di accedere alla casa, e condividere così i tanti momenti d'intimità, significa imporgli l'isolamento sociale che il cane spesso vive in modo punitivo, mostrandosi triste e frustrato.
Il giardino non è neppure un alibi per ritenersi esonerati dal concedere al cane delle belle passeggiate. La possibilità di esplorare ogni giorno delle zone nuove, di seguire il percorso di altri cani, annusando con interesse ed accuratezza e marcare sulle tracce lasciate dai propri simili è qualcosa di assolutamente positivo e necessario che contribuisce al benessere psico-fisico dell'animale.
Se un cane passa in giardino la stragrande maggioranza del suo tempo spesso finisce per annoiarsi e tende a manifestare comportamenti eccessivi anche nella guardia, abbaiando e pattugliando i confini ad ogni minimo stimolo e in maniera insistente, dato che diventa il suo principale impegno quotidiano. A questo proposito è importante ribadire che non occorrono corsi specifici per evocare nel cane i comportamenti di guardia, che soprattutto in certe razze con particolare attitudine emergono spontaneamente al momento giusto.
Può essere utile costruire all'interno del giardino un box con determinate caratteristiche. Educare il cane a vivere questo spazio in maniera positiva può rivelarsi estremamente utile. Ad esempio per quei cani che hanno una forte tendenza alla fuga, per quelli che sono dei grandi distruttori o magari hanno problemi con alcune persone che frequentano la casa. Il cane deve attivarsi fisicamente insieme al proprietario, ed è importantissimo che questo avvenga prima di andare a lavoro, mentre quando quest'ultimo non è presente è auspicabile che la bestiola riposi quieta rilassandosi in uno spazio personale come quello di un box. Questo in alternativa ad attività non troppo “virtuose” ed apprezzabili come le buche, la potatura delle piante e le fughe. Il concetto è sempre quello: più il cane viene impegnato nei modi e nei tempi giusti in attività ricreative e strutturate, meno voglia ed energie avrà per devastare il giardino. Chiaramente, soprattutto nel primo anno di vita (anche per tempi più lunghi in alcune razze in cui la fase dell'esplorazione orale è più accentuata...) potrete trovare piante sapientemente potate, bulbi estirpati e tante altre belle sorprese. Aiutano molto dei giochi-snack da rosicchiare che riempiano i momenti di solitudine impegnando i muscoli mandibolari. Ottimi ad esempio le orecchie di maiale e il nerbo di bue essiccati, e anche il famoso kong, giocattolo di una gomma atossica e indistruttibile che può essere riempito di alimento umido e congelato.
Se il problema invece sono le fughe, la soluzione è soltanto una: la recinzione idonea. La rete deve essere di tipo elettro-saldato, impiantata nel terreno con gettata di cemento. Altezza 2 metri e rigirata all'interno. Il consiglio è quello di applicare tutti i requisiti descritti perché i “fuggiaschi professionisti” sono in grado di mettere in atto performance inimmaginabili pur di provare l'ebrezza, magari già sperimentata, di una battuta di caccia nella selva, di una visita all'amante o al ristorante preferito...
Dott. Alessia Gargani
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